Cari sostenitori, cari amici,

In gennaio di questo anno è finalmente partito il nostro container. Un container lungo 12 metri, alto e largo 4, con un peso di 15.000 kg. Per vecchiaia è stato il suo ultimo viaggio, infatti non è tornato in Europa ma è rimasto da noi in Botswana e ci serve come magazzino. Riempire un container richiede tanto, tantissimo lavoro ,fatto dai nostri preziosi volontari in Italia e in Svizzera. Pensiamo alle persone che ci portano e raccolgano vestiti, scarpe, biancheria, coperte, stoffe, macchine da cucire, materiale didattico per la scuola materna etc. Un grande grazie a tutti loro!!! Specialmente apprezziamo le persone che ci consegnano la merce in buone condizioni: pulita, stirata, intatta e funzionante: ci aiutano a selezionare e imballare meglio e più rapidamente le cose. Un riconoscimento speciale ai volontari che si dedicano con grande pazienza e costanza allo smistamento e alla registrazione della merce. È un lavoro continuo, noioso e alle volte pesante, perché gli scatoloni da spostare sono grandi. Prima di caricare gli scatoloni nel container devono essere pesati uno per uno. Anche per questo lavoro si sono offerti uomini e ragazzi volontari. Un ringraziamento anche a loro.

Il viaggio di un container è lungo e costoso. Da Pira ( Castelveccana) dove era stazionato per più di due anni è stato trasportato a Genova e da lì via mare a Walvis Bay in Namibia. Il tragitto è durato 4 settimane. Il passaggio doganale dalla Namibia in Botswana diventa ogni volta più difficile anche a causa di commercianti e trasportatori malintenzionati che fanno contrabbando con merce vietata. Settimane prima che arrivi il container si deve chiedere al ministero a Gaborone un permesso per poter importare la merce senza pagare delle tasse doganali. In dogana il container viene pesato e, come ad un semaforo stradale, può passare se la luce è verde. Questo significa che il peso indicato da noi sta nel limite del suo peso reale e la documentazione è corretta e non suscita nessun sospetto. Se la luce è gialla o rossa il container deve essere aperto e ispezionato. Fortunatamente il nostro container è passato senza problemi ed ha potuto proseguire il viaggio via terra di circa 12 ore fino alla nostra casa dei bambini.

Un altro grande problema è tirare giù il container dal camion senza la gru. I nostri uomini del giardino ammucchiano una montagna di sabbia, legano il container con delle catene ad un mezzo pesante come lo scavatore con il quale si spostano indietro, tirando lentamente. Contemporaneamente l’autista porta il camion pian piano avanti. Tira un’aria di massima tensione!!!! Facendo mille manovre e dicendo altre mille parolacce il container deve posizionarsi poco per volta sulla montagna di sabbia. (Vedi foto). È un’impresa difficile e lunga, perché c’è il pericolo che si rovesci. Dopo ore di tirare e mollare finalmente “atterra”! Nel suo pancione si trovano 356 pacchi di un peso totale di 11.506 kg che aspettano di essere scaricati, aperti e svuotati ed ogni cosa deve trovare il suo posto, un lavoro che dura settimane.
Con occhi lucidi e sorrisi timidi i bambini vengono a curiosare, sanno che presto riceveranno vestiti nuovi e le scarpe tanto desiderate e sicuramente ci scapperà anche un bel giocattolo . Anche il personale è stupefatto di tanta roba ma capisce che i destinatari sono i bambini, le famiglie di D’kar e loro stessi. La gioia di tutti è grande.

La promessa da parte di una ditta specializzata in trasporti di prendere gratuitamente in carico la spedizione del nostro container non è stata mantenuta e questo fatto ci ha messo in non poche difficoltà. Il costo di spedizione ammonta ad E 12.000. Immaginate un po’ voi quanto siamo rimasti male !!!!!!! Grazie alla generosità di mio cognato che ci ha offerto parte di una sua piccola eredità abbiamo potuto risolvere questo grosso problema.

Ad un certo punto ci siamo chiesti, come senz’altro ve lo chiederete voi: “Ma conviene spendere tanti soldi per la spedizione di un container?” Io ho fatto i conti e vi dico di SI!!

Vi documento un piccolo, parziale elenco di diversi tipi di merce alla quale ho dato un prezzo minimo:

232 coperte x € 5 = € 1.160
266 lenzuola x € 5 = € 1.300
1007 paia di scarpe bambini/ adulti x € 2 = € 2.014
252 giacche invernali x € 5 = € 1.260
2500 T-shirt x € 1 = € 2.500
995 maglioni x € 3 = € 2.975
623 pantaloni lunghi x € 3 = € 1.896
80 kg di lana x € 6 = € 480
700 kg di stoffa x € 5 = € 3.500

La somma ammonta a Euro 17.925 ed è il calcolo per circa la metà del carico, mancano: il materiale scolastico,  giocattoli, le biciclette, i vestiti per adulti, le cuffie di lana , alcuni mobili, etc. Due volte all’anno, l’estate e l’inverno, noi riforniamo incirca 140 bambini ( 85 interni e ca. 55 esterni) con vestiti e scarpe.

Tanta povera gente non ha la possibilità di comprare vestiti ne scarpe per i loro figli. Alcuni non se lo possono permettere veramente, altri preferiscono spendere i pochi soldi che hanno in alcool.

Da quando i “nostri” bambini sono vestiti adeguatamente, tossiscono di meno e s’ammalano raramente di bronchiti e di otiti. Durante le freddi notte d’inverno le coperte sono indispensabili. Anche nel negozio cinese una buona coperta costa troppo per gente che ha poco o niente. A D’kar esistono soltanto strade sterrate con sabbia, sassi e tante piante spinose. I piedini dei bambini che girano scalzi manifestano punture di spine ed altre ferite che si infettano frequentemente. Per questo motivo le scarpe sono importanti.

Tutta la carta ed il materiale scolastico che è stato raccolto rappresentano per noi un grosso risparmio. Praticamente nel container c’è tutto il materiale didattico che ci serve per le classi. Anche il progetto donne si rifornisce dal container : macchine da cucire, stoffe ,filo e bottoni rappresentano per le nostre donne la possibilità di poter imparare e lavorare. Materiale del genere a Ghanzi non si trova.

Con grande entusiasmo e gioia 4 delle nostre donne hanno portato a casa la loro macchina da cucire con tutto il necessario per poter proseguire a casa. Hanno lavorato e risparmiato per avere tutto ciò. In casa loro hanno fatto mettere l’elettricità e al governo hanno chiesto una licenza per poter svolgere il lavoro in proprio. Di tutto cuore auguro loro tanta costanza, pazienza e naturalmente anche fortuna per realizzare il loro sogno di indipendenza. Se hanno bisogno di aiuto o consigli possono tornare da noi in qualsiasi momento. In gennaio altre tre donne inizieranno il loro “tirocinio” nella nostra sartoria. Tutto questo è possibile anche grazie al vostro aiuto.
Anche questo fine anno circa 30 bambini ci lasciano per proseguire alla scuola elementare. 30 nuovi prendono il loro posto. Sono contenta e soddisfatta dello sviluppo della nostra scuola materna, il progresso dei bambini ma anche delle maestre è evidente. Basta pensare alla situazione di 10 anni fa, c’è un abisso!!

Dall’inizio della nostra attività circa 300 bambini sono passati dopo 2-3 anni di scuola materna alla scuola elementare di D’kar. In questo momento, tutti, senza eccezione, frequentano regolarmente. Pochi hanno provato a scappare e bigiare scuola ma siamo sempre riusciti a fare ragionare loro ed i loro genitori e farli rientrare. Lavorando molto a D’kar nelle famiglie e visitando periodicamente la scuola elementare, in una maniera o l’altra si viene a sapere chi frequenta o no e si può intervenire in tempo.

I nostri primi tre bambini terminano alla fine dell’anno la scuola primaria e iniziano i tre anni della scuola secondaria. Hanno raggiunto un traguardo importante. Hanno imparato tante cose ma soprattutto sanno leggere e scrivere e questa capacità può avere una profonda influenza sulla qualità della loro vita

Il nostro centro è diventato per i bambini di D’kar un punto di riferimento e incontro, un luogo per imparare e un nido caldo dove trovano comprensione e affetto. Il “Paolo Zanichelli’s Childrens Home” è veramente un posto gioioso e allegro che deve per forza continuare ad operare.

A questo punto vorrei ringraziare il nostro personale locale che con tanto impegno e tantissima pazienza svolge giorno per giorno il suo lavoro. Come in una grande famiglia alle volte si discute, si litiga ma in fin dei conti ci vogliamo molto bene.

Un grazie particolare a Maryna che mi sostituisce durante le mie assenze e svolge il lavoro di amministrazione con grande precisione.

Ci battiamo con tutte le nostre forze per dare una continuità al nostro progetto e vi assicuro che ogni vostro contributo va a buon fine.

Un ringraziamento speciale a tutte le persone che hanno dedicato il 5×1000 alla nostra associazione, un’ entrata importante che ci permette di tirare avanti!

I miei più sentiti Auguri di un felice Natale e tanta pace per l’Anno Nuovo.

Con riconoscenza

Cecilia
P.S.
– per i prossimi 6 mesi raccoglieremo soltanto scarpe per bambini( dal 28 al 34), giacche invernali e coperte.
– chi non mi avesse ancora dato il suo indirizzo mail è pregato di inviarmelo a cecilia.mosaico@gmail.com