“S.O.S. HELP! E’ arrivato il container! Non so come fare, ho urgente bisogno di AIUTO”, mi dice Cecilia al telefono.

Richiesta di ferie e sono partita.

Abbiamo trascorso giorni a trovare scarpe ed appaiarle e a dividere mucchi di vestitini per taglia e pesantezza. Tutto con un vento caldo e polveroso e una temperatura di 40-42 gradi, con il sole che non da tregua, la pressione al minimo e nuvole di insetti che ti assalgono. I bambini ogni tanto vengono a curiosare; io comunico il mio interesse con sorrisi o gesti ripetitivi.

Tre giornate le trascorriamo a dare un cambio di vestiti estivi, un paio di scarpe e due di mutandine. I bambini arrivano a due a due con un biglietto con scritto il loro nome (impronunciabile) e se sono maschio o femmina perchè così, tutti rasati, non si distinguono facilmente. Su un sacchetto trascrivo il loro nome e vi metto le scarpe che scelgo, mentre Cecilia consegna i vestiti, che possibilmente fa scegliere agli stessi bimbi.

Spesso qualcuno ha bisogno di un bel bagno e viene subito affidato alle cure di Felicia, che è addetta alle cure igieniche e alla salute dai bambini.

Ho provato emozioni indescrivibili, come quando Cecilia ha ritrovato K. È una bambina che a gennaio deve iniziare la scuola elementare ed era stata assente da tempo dal centro. Sembra un triste cagnolino abbandonato: è sporca, con la testa piena di croste e ai piedi porta un paio di scarpe di marca ormai usurate, che sono state donate da un bambino molto più fortunato di lei lo scorso anno.

Per giorni e giorni ho sentito cantare, sotto il caldo afoso, una canzone natalizia, come a sottolineare l’atmosfera di preparazione della festa di Natale. Abbiamo preparato circa 100 pacchi dono con la carta regalo che avevo portato con me in valigia e che mi era stata donata da una mia cara amica che ha una tipografia. Naturalmente, anche i regali erano stati tutti donati o riciclati.

La festa è stata proprio bella! I bambini erano tutti felici e puliti e indossavano i loro vestitini nuovi. I parenti sono arrivati al mattino, numerosi e in abiti colorati; erano in prevalenza donne. Le più spettacolari erano le donne Herero con i loro abiti lunghi e ampie gonne multi-strato che ondeggiavano ai loro movimenti insieme ai loro buffi copricapo, fatti dello stesso tessuto e che terminano in due corna.
I bambini si sono esibiti in una loro tipica danza boscimana molto bella e ogni tanto qualche mamma si staccava dal pubblico e partecipava con alcuni movimenti, per poi tornare al proprio posto.

Le insegnanti hanno voluto rappresentare i personaggi della Natività: una bambina era la Madonna con un bambolotto nero in braccio, mentre Joseph, un bambino con problemi di salute ma sempre allegro, recitava S.Giuseppe.

Altri figuranti erano angeli, animali della foresta, farfalle…. un presepe in vero stile Kalahari.
Questa bella giornata di festa si è conclusa con un rinfresco.

Anna