Cari amici,

la nostra festa natalizia alla casa dei bambini è riuscita benissimo: abbiamo organizzato con i nostri bimbi una piccola recita di Natale.

Giuseppe e Maria, con una bambola nera in braccio, erano seduti all’ombra sotto un albero. Annah, con la sua voce squillante, rappresentava l’Angelo Gabriele e annunciava il grande evento della nascita di Gesù. Tutte le bambine erano vestite da angeli ed i bambini da pastori e pecore. Kenidy, per esempio, tenendo in braccio tante bambole, recitava l’angelo custode di tutti i bambini del mondo e chiedeva all’Angelo Gabriele di andare a vedere Gesù bambino. Katherina, Ruta e Carol, stringendo fra le braccia tanti animali di peluche, erano gli Angeli Custodi di tutti gli animali e cercavano la Sacra Famiglia.

Le nostre “donnine” più piccole, sempre vestite da Angeli, portavano giocattoli.

Il leone ed il leopardo (Joe e Dodo) desideravano conoscere il loro Creatore.

Poi sono arrivati i pastori con le loro pecore per salutare il loro Salvatore.

Non potevano poi assolutamente mancare i tre Re Magi. Tentu, Sabo e China, esaltati per i loro colorati mantelli lunghi e le corone in testa, portavano i doni a Gesù. Annah (l’Angelo Gabriele) con grande orgoglio ed entusiasmo indicava loro la strada.

Alla fine della recita erano tutti inginocchiati intorno alla Sacra Famiglia e cantavano.

Per i bambini è stata senza dubbio un’esperienza nuova, bellissima e molto positiva. Ne parlano tuttora e recitano ancora giorno dopo giorno la loro parte in lingua inglese. In certe cose i bambini sono veramente instancabili. Vorrebbero addirittura indossare i costumi per giocare, ma io, dopo tutto il cucire che ho fatto (35 costumi), non voglio più vederli fino al prossimo Natale.

Il pranzo natalizio, preparato per ca. 75 persone (bambini, personale ed invitati) da Maryna e dalla cuoca, era semplice ma buonissimo.

L’albero di Natale che decorava la nostra veranda aveva un’aria molto “kitsch” e le candele sul tavolo si fondevano sotto il caldo sole di dicembre. Ma che importanza ha, ai bambini piaceva così e tutti erano felici.

Naturalmente i nostri piccoli tesori erano ansiosi di ricevere i loro regali, e con occhi lucidi dalla gioia se li tenevano ben stretti tra le braccia. I bambini diurni hanno portato i loro pacchi ed i loro sacchetti pieni di dolci a casa senza aprirli e per i bambini residenti dovevo invece scartarli io. Che gioia! Mi sono veramente commossa.

Che differenza enorme di comportamento fra i bambini europei ed i nostri piccoli africani. Ricevere, quando non si possiede niente, deve essere bellissimo.

Vi saluto con tanto affetto,

Cecilia