Pula, Pula, per alcune settimane questa parola è stata sulla bocca di tutti. Pula significa pioggia, ma Pula è anche il nome della moneta del Botswana. Questo ci fa capire quanto è importante e benefica la pioggia per la nostra terra arida. Quest’anno la stagione della pioggia ritardava e minacciava una siccità devastante. Poi all’improvviso la pioggia è arrivata! In 24 ore è caduta una quantità di pioggia che normalmente cade durante quasi tutto l’anno. Sembrava il diluvio universale: case allagate, orti distrutti, galline annegate, asini morti o dispersi, macchine rotte e strade impraticabili. Per fortuna la casa dei bambini non ha subito grandissimi danni, ma è piovuto dentro in diversi punti e si sono rovinati i soffitti. Nel villaggio di D’kar invece diverse capanne costruite con fango, sterco di mucche e paglia sono crollate e tante famiglie hanno perso la loro abitazione e quel poco che hanno. Due persone anziane sono morte sotto le macerie, ma grazie al cielo tutti i nostri bambini sono salvi. Poco tempo dopo l’alluvione è arrivato l’inverno. Adesso c’è acqua in abbondanza, ma l’erba non cresce più è troppo tardi e tanti animali moriranno di fame. La vita è dura per gli abitanti del deserto, purtroppo ancora una volta sono stato colpiti i più poveri.

Mentre la mia povera macchina stava immersa nell’acqua fino a sopra le ruote, una topina gravida e disperata, ha trovato un posto asciutto e sicuro nella parte del motore per poter partorire i suoi piccoli. Quando finalmente l’acqua è scesa ed ho potuto aprire il cofano la sorpresa è stata grande: tanti teneri topolini rosicchiavano allegramente i fili elettrici. Di conseguenza la mia vecchia Rav non si muove più.

La cuoca del campo dove c’è la mia casa, Cristina, ha 35 anni, non è una bella donna, ha le gambe storte e un bacino largo, gli occhi piccoli e una testa grande con la fronte molto alta. È un po’ sproporzionata, ma in compenso è simpaticissima. L’ho conosciuta 9 anni fa quando cercava lavoro come donna delle pulizie. È stata assunta in cucina, si è impegnata molto ed è diventata una brava cuoca, fiera della sua carriera. Allora aveva 26 anni e una bambina di 8. Era sola, il padre della bambina era un uomo di passaggio e non si era mai preoccupato della sua creatura. Cristina è una donna intelligente. Ho sempre pensato che avesse una marcia in più rispetto a tante altre donne che conosco. Ma la sua giovane età, la solitudine e la scarsa scelta fra i pochi uomini che vivono nelle nostre vicinanze l’hanno fatta sbagliare un’altra volta. Ha conosciuto David, un bravissimo lavoratore, ma un compagno e un padre violento. Cristina gli ha dato un bel maschietto e lui le ha trasmesso l’AIDS. Un’unione tragica, carica di insulti, litigi, pugni e occhi blu. Lei era disperata ed io ero molto preoccupata per lei. Finalmente Cristina ha trovato il coraggio di denunciarlo. Tutt’ora David si trova in prigione per maltrattamenti ed altri reati ancora più gravi.

Poi ha incontrato Joe, il cuoco dei nostri vicini (lontani) di casa. Joe viene dallo Zimbabwe dove ha una moglie e sette figli adulti. Li va a trovare tre volte all’anno e manda mensilmente dei soldi alla moglie. Ha 70 anni, ma è in gran forma. Cammina 5 lunghi chilometri per i campi per fare visita

 

alla sua prediletta. Ogni volta le porta una ciotola piena di buon cibo, dorme da lei e all’indomani mattina presto torna a piedi al lavoro. È un uomo bravo, buono e pazzo di amore. Adora la sua Cristina e aiuta a tirare su anche i suoi due figli. Lei è felice e raggiante come mai prima. Mi dice: “Prima di conoscere Joe ero una ragazza leggera, bevevo, avevo tanti uomini e occasionalmente rubavo. Lui mi ha messo sulla retta via, mi ha salvato.” Insomma quasi una favola, ma come in ogni storia bella, anche qui ci sono degli inghippi.

“Cecilia, ho urgenza di parlarti, ho bisogno del tuo consiglio.” Cristina si siede e gira e rigira nervosamente l’anello di fidanzamento sul suo anulare. Viene subito al dunque: “Joe, il mio vecchio uomo, (così lo chiama) si rifiuta di usare il preservativo!” Rimango un poco perplessa, devo riflettere, poi cerco di spiegarle le conseguenze di un tale comportamento, ma lei sa tutto, è informatissima sulla sua malattia. “Tu devi insistere”, le dico io, “altrimenti trasmetti la malattia a lui e lui a sua moglie. Se non ti ascolta, ha il dovere di informare sua moglie.” “Non lo farà mai.”, risponde lei, “Nella nostra cultura gli uomini non parlano con le donne di queste cose.” Io insisto: “Allora devi parlarle tu!“

A Cristina scende una lacrima e se ne va a testa bassa. Quanto mi dispiace! Ma sorprendentemente dopo pochi giorni torna sollevata e molto eccitata : “Lui di preservativi non ne vuole sapere. Mi ha detto che mi ama più della sua vita, non gli importa della malattia. Allora ho preso coraggio e ho telefonato alla moglie. Le ho spiegato tutto. Lei è stata molto gentile e comprensiva con me, mi ha ascoltato e mi ha ringraziato per la mia sincerità. Alla fine mi ha pregato di avere grande cura di suo marito e di volergli tanto bene!“ Le due donne sono diventate amiche, si sentono per telefono una volta ogni 15 giorni.

Devo ammettere che davanti a tanto equilibrio sono rimasta di stucco. Altri paesi, altre culture e altri modi di concepire, giusto o sbagliato, non siamo noi a poter giudicare! Ma di una cosa sono convinta, un rapporto basato su onestà, rispetto, buona volontà e così tanto amore non può essere sbagliato! Cristina e Joe hanno coronato il loro grande amore con un bellissimo bambino. Jeffery, così si chiama, è sano ed è l’orgoglio dei suoi genitori che lo trattano come un vero principe.

Mi trovo nell’aula della classe C, seduta per terra in un cerchio, fra i bimbi più piccoli della scuola. Hanno fra i tre e quattro anni, hanno i piedi e le mani minuti, mi sembrano così fragili. La maestra racconta la favola dell’elefante Babar ed i bambini ascoltano attentamente, amano le storielle. I primi battiti del tamburo provenienti dal cortile ci ricordano che è venerdì e ora di ricreazione. I bambini si alzano come dei fulmini e cantando e battendo le manine corrono fuori. Oggi, il cortile si trasforma in una pista da ballo. Più di 80 bambini si muovono con grande naturalezza, fieri e felici al ritmo del tamburo coinvolgendo contemporaneamente spalla, petto, bacino, testa, braccia, gambe e piedi. È un fenomeno collettivo, tutti, piccoli e grandi sanno ballare e nessuno perde il ritmo. Si dividono in gruppi: ci sono quelli che ballano e quelli che battono ritmicamente le mani e accompagnano i ballerini con delle ripetitive, coinvolgenti cantilene. L’atmosfera è gioiosa, leggera e armoniosa, ma anche un po’ misteriosa, regna una buona energia! I maschi battono i loro piedini con forza, secondo il ritmo del tamburo, sulla sabbia dorata, i loro muscoli sono tesi ed i loro visi seri e convinti. Mostrano alle femmine quanto sono belli e quanto sono forti! Fanno il ballo del richiamo. Le femmine si muovono con eleganza e creatività, alzano, abbassano e spostano il bacino con leggerezza e fascino, non manca quel pizzico di malizia (un incanto)! Le goccioline di sudore brillano sulla loro pelle vellutata che varia da bambino a bambino fra il marroncino e il nero carbone. Sono meravigliosi, unici e adorabili i nostri bambini, ci mettono corpo e anima.

Mentre li guardo con tenerezza spero e prego che questi bambini felici di oggi, crescendo, preservino almeno una parte della loro spontaneità, della loro fierezza e della loro grande energia per essere degli adulti forti, coraggiosi e responsabili. Me lo auguro con tutto il mio cuore. Ci tengo ai “nostri” bambini perché i bambini sono la parte migliore del mondo.

Il container è finalmente arrivato a destinazione. È stata una lunga e complicata avventura! Grazie a tutti quelli che sono stati coinvolti!

L’Associazione ha assunto Charlcie, (con uno stipendio minimo) la compagna di mio figlio, come manager al posto di Maryna. Lei sarà il mio successore. Per il momento dividiamo ancora il lavoro. Sono molto riconoscente e soddisfatta di questa soluzione, vorrei ritirarmi pian, piano. Charlcie ama i bambini e sa trattare con professionalità sia con il personale come con le autorità. Tutti le vogliono tanto bene. Benvenuta Charlcie e mille grazie!

Mio figlio Andreas svolge la funzione di presidente (volontario), si occupa dell’amministrazione e della contabilità.

Abbiamo dato più mansioni e maggior responsabilità al nostro personale locale. Ogni tre mesi una maestra assume la funzione di “head teacher” (preside). Sembrerebbe che questo nuovo sistema funzioni bene.

Anna Re è vice presidente e si occupa di mille cose: pubbliche relazioni, eventi, raccolta fondi in genere, ricevute, etc. Assieme con il marito Giancarlo hanno passato anche quest’anno due settimane da noi in Botswana. Hanno preso a cuore il nostro progetto. Oltre a curare i nostri bambini Giancarlo organizza validissimi corsi di Primo soccorso e nutrizione per il nostro personale. Ma lui non è “solo” un medico è un “uomo a tutto fare” e ci è di grande aiuto.

Sia in Italia come in Svizzera abbiamo tanti “aiutanti volontari” che svolgono con grande impegno delle mansioni importanti.

Daria Costantini, Caterina Vitali, Alessandra Brignoli sono i nuovi membri del nostro consiglio d’amministrazione. Abbiamo anche due nuovi revisori dei conti: Giancarlo Fontana e Margherita Ferrari.

Ringrazio tutte le persone che si dedicano con passione al nostro progetto.

Il nostro pranzo di Beneficenza è stato un piacevole incontro fra amici e sostenitori, una festa allegra che ci ha fatto sentire fratelli, soprattutto fratelli di chi è nel bisogno, nella necessità.

Come ogni anno la pesca di Beneficenza è stata un successo. Abbiamo venduto 1500 biglietti e distribuito 270 premi. Il ricavato della festa è di 4000 euro, una somma che ci permette di sopravvivere per un mese. Un infinito grazie a chi ci sostiene e a tutti voi che avete preso parte a questo evento.

Non mi resta altro che augurarvi di trascorrere un sereno e buon Natale.

Tanti Auguri e Mille Grazie di cuore

Cecilia

Questa lettera è stata tradotta dalla lingua italiana in tedesco da mio cognato Urs Mühlemann e in inglese da Giulia El Dardiry. Mille grazie!